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Emiliano, presidente della regione Puglia, chiama i sindacati: “Verifichiamo i trasferimenti”

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, venerdì 28 agosto incontrerà a Bari “i sindacati della scuola per verificare”, ha scritto su Twitter, “l’impatto dei trasferimenti al nord degli insegnanti residenti al sud”. Nel tweet Emiliano precisa che l’incontro si terrà alle “ore 11 nella sede della presidenza” della Regione.

Il governatore pugliese scende in campo in prima persona per affrontare la questione dei trasferimenti in altre regioni dalla Puglia, una delle più colpite dalla “Buona scuola”.  Un docente precario pugliese su quattro ha detto no e ha rinunciato a presentare la propria domanda per le cattedre. Sono stati in 6.040, secondo i dati ufficiali del Miur, a presentare  domanda. E critico è il giudizio di Claudio Menga, segretario regionale della Cgil scuola, che premette: “Possiamo stimare che il 30 per cento dei docenti aventi diritto abbia rinunciato alla lotteria della ‘Buona scuola’, visto che il governo purtroppo ha scelto di trasformare un’opportunità lavorativa in un ricatto”.

“Senza contare – ricorda Menga – la scarsità di classi a tempo pieno e le richieste delle famiglie che restano inevase, così come l’alta dispersione scolastica. Ci stanno condannando a una rappresentazione del sistema scolastico pugliese bloccata sul modello attuale, fatto di povertà formativa che resterà strutturalmente in ritardo rispetto al Nord”.

Roberto Calienno, coordinatore della Cisl scuola pugliese,  si domanda: “A chi andranno i 280 posti rimasti vacanti in Puglia? Presumibilmente non ai pugliesi, perché il sistema informatico darà precedenza ai vincitori di concorso e non ai precari storici. In Puglia, infatti, sono rimaste soltanto 44 persone nelle graduatorie di merito, che vengono dai concorsi, ma fra loro sono pochi quelli appartenenti alle classi di concorso per cui c’è capienza. Da dove verranno allora? Forse dalla Sicilia dove nelle graduatorie dei vari concorsi ci sono 5mila docenti che attendono l’immissione in ruolo?”.


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