Ad un anno dal diploma, 63 diplomati laziali su cento proseguono la formazione e sono iscritti ad un corso di laurea (in particolare, il 49% ha optato esclusivamente per lo studio, il 14% ha scelto di frequentare l’università lavorando). Sono dati del Rapporto sulle Scelte occupazionali e formative dei diplomati del Lazio, condotto dal consorzio interuniversitario AlmaLaurea per conto dell’Ufficio scolastico regionale per il Lazio.
Il 32% ha preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro (per la precisione il 14% studia e lavora e il 18% lavora solamente). Un altro 18% infine si divide tra chi è alla ricerca attiva di un impiego (13%), e chi invece per motivi vari (tra cui, prevalentemente, la formazione non universitaria, ma anche per motivi personali o mancanza di opportunità di lavoro) non cercano un lavoro (5%).
La quota di diplomati dediti esclusivamente allo studio universitario è nettamente più elevata tra i liceali (71%) rispetto ai diplomati del tecnico (32%) e del professionale (17%). Al contrario, i diplomati che lavorano esclusivamente sono poco diffusi tra i liceali (4%), rispetto ai diplomati del tecnico (30%) e del professionale (39%). La quota di chi dichiara invece di non aver mai avuto esperienze lavorative post-diploma è apprezzabilmente più consistente tra i liceali (50%) rispetto ai colleghi tecnici (31%) o professionali (24%). Le ragazze si dimostrano generalmente più interessate a proseguire gli studi: ad un anno dal diploma risultano iscritti ad un corso universitario (indipendentemente dall’impegno in attività lavorative) 69 diplomate e 58 diplomati su cento.
“Si può e si deve ritenere -dichiara il direttore generale dell’Usr per il Lazio, Gildo De Angelis- che il tema dell’orientamento dei giovani, al di là dai consueti tecnicismi dai quali è spesso circoscritto, si presenti in modo particolarmente efficace per le analisi e le prospettive alle quali può dar luogo. L’Usr per il Lazio, da tempo, fa dell’orientamento una delle sue finalità principali, destinando investimenti e risorse umane, coinvolgendo competenze specialistiche di alto livello che forniscono alle scuole strumenti, dati e supporti di formazione diretta e indiretta”.
“In questo quadro -fa notare- il progetto AlmaDiploma-AlmaOrièntati, la cui attività si colloca nel punto di snodo tra il curricolo e le scelte successive dei diplomati, offre un contributo quanto mai prezioso nell’educare i giovani a governare la costruzione graduale delle scelte, nel favorire la loro capacità di immaginare il proprio futuro e di saper collegare aspirazioni, risorse personali e offerte del sistema universitario e del mercato del lavoro”.
“L’indagine -sottolinea De Angelis- si rivela quanto mai indispensabile in questo momento in cui la scuola è chiamata ad avviare la prima fase del Sistema nazionale di valutazione. Infatti le informazioni oggettive fornite dal Rapporto sulle caratteristiche del ‘prodotto finito’ dei diplomati del Lazio e la loro comparazione con i dati nazionali , ad un anno dal diploma, consentono già di promuovere e pianificare azioni progressive mirate alla responsabilità sociale del compito formativo e volte al costante miglioramento delle politiche educative”.