Pensionamenti in aumento previsti dal settembre prossimo, in provincia di Belluno:: una cinquantina di dipendenti tra il personale amministrativo, di 18 docenti dell’infanzia, 30 delle primarie, e poco più di 50 anche alle superiori.
Lorella Benvegnù, segretaria della Cisl scuola bellunese,dice: “I problemi maggiori si avranno per il personale scolastico amministrativo, soprattutto dirigenziale, i cosiddetti Dsga. Le figure dei dirigenti amministrativi, infatti, iniziano a scarseggiare nella nostra provincia e oltre una decina di questi lascerà l’incarico. Tre mancano già da tempo negli istituti sottodimensionati di Lamon, Domegge, Forno di Zoldo. Al Renier di Belluno, al polo di Agordo e di Cencenighe sono stati chiamati degli assistenti amministrativi (quindi una qualifica inferiore rispetto al dirigente) da fuori provincia per coprire il buco, perché nel Bellunese non ce ne sono di disponibili. E anche se ce ne fossero, non sarebbero disposti a cedere il loro stipendio attuale, maturato dopo diversi scatti di anzianità, e passare all’incarico di Dsga che, secondo quanto prevede la normativa, non li agevola economicamente. Infatti, sarebbe come se uno venisse assunto per la prima volta. E quindi a molti assistenti amministrativi questo salto di qualifica non conviene, come è facile capire”.
A rimanere senza Dsga saranno, un terzo delle scuole, tra queste i tre istituti comprensivi di Belluno, l’Iti Segato e il circolo didattico di Feltre.
“A questi numeri”, prosegue Benvegnù, “si aggiungono quelli relativi al pensionamento di diversi presidi: da quello del polo di Agordo, Bulf, a quello di Trichiana, dai dirigenti dei Compresivi 1 e 2 di Belluno Spadaro e Oliva, a quello del Rizzarda di Feltre, Baster. E se per i Dsga non si parla per nulla di concorsi pubblici, per i presidi se n’è parlato, ma ancora non s’è visto. È colpa del ministero che non bandisce i concorsi”.